Come l'ho conosciuto
Di Maria Sole Martini
Ho conosciuto Antonio in inverno. È arrivato sospettoso, in silenzio, con un sorriso appena accennato, occhi profondi e dentro un grido, il suo, quello di tanti. Lo accompagnavo nei corridoi della follia, nel tardo pomeriggio quando guerriero dalle mani stanche, si parlava di filosofia.
Antonio era arrabbiato e felice insieme, contestatore, difensore di anime gentili, delicato e immerso nei pensieri di chi era disposto ad ascoltarlo. Innamorato della vita al punto da urlare a chi non l'ha onorato e al punto da lasciarsi andare quando era il momento.
Il suo era un vero urlo, di chi viveva il maschio oscuro ogni giorno sulle proprie spalle, di chi vedeva cose e camminava su strade in salita, troppo spesso dimenticate dal mondo. Non ha mai represso quell'urlo, ha lottato contro la bruttezza del mondo con il suo essere se stesso, regalando ogni tanto un sorriso, impossibile da dimenticare.